Questa volta la galleria modenese Mies espone i lavori di un orafo fiorentino (rappresentato anche al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti, tra l’altro). Titolo: Micromondi – i gioielli magici di Stefano Alinari. Si parla di magia. Mi piace l’idea del talismano. Della pietra che ha un significato segreto, un messaggio, un “potere”. Vedo alcune fotografie. Mi piace il contrasto dei colori del gioiello che diventa una piccola storia, una fiaba. Con le poche immagini che ho disposizione non riesco a farmi un’idea personale… ma certo sono incuriosita. Non mi…

Gli inglesi sono formidabili. Se questa affermazione vi lascia perplessi datemi il tempo di spiegare di cosa sto parlando e mi darete ragione. Sono formidabili nel senso che sono bravissimi a sostenere, supportare, lanciare, promuovere le applied arts: la ceramica, il vetro, i tessili e appunto l’oreficeria. Intanto hanno una formazione accademica di alto livello anche in tutte queste materie, un altisonante Royal College of Art (che già solo dici Royal e ti fa subito roba seria) e poi hanno un ente nazionale come il Crafts Council che favorisce lo…

Quest’estate sono stata alle grotte di Pech Merle in Francia nel dipartimento del Lot. E vai con pitture rupestri fantastiche, cavalli a pallini, impronte di mani, bisonti. Non vi dico gli ohhh e gli uhhh di ammirazione del gruppetto dei 25 visitatori ammessi. A coronare tutto questo incanto si è aggiunto un dettaglio in stile “gioiello” a me molto caro… Infatti una zona di questa enorme grotta fa bella mostra di sé una serie grosse perle frutto del lavoro dell’acqua  che ha creato con il passare  del tempo attorno ai granellini…

È molto difficile per me parlare di Jacqueline Ryan… non vorrei sembrare troppo esagerata negli apprezzamenti. Comunque vado. Ho scoperto Jacqueline – artista della gloriosa generazione dei quarantenni, inglese ma da anni in Italia, a Todi, per la precisione – in un libro che si chiama Adorn New Jewellery che avevo comprato per caso ad Anversa. Mi aveva colpito un pendente oblungo tutto corolline smaltate azzurre… Impossibile resistere, sono dovuta ad andare a vederlo di persona. E non è stato che l’inizio della scoperta del lavoro di un’artista che così,…

Ciao a tutti ricomincio da oggi a pubblicare il frutto dei miei incontri estivi con il gioiello contemporaneo e i suoi artisti! Si parte con le emozionanti spille di Jacqueline Ryan (online tra qualche ora). Nei prossimi giorni Claude Chavent e Giovanni Corvaja.

Le immagini delle sue creazioni di matite colorate in sezione sono ultimamente tra le più cliccate nei blog e nei siti di gioiello contemporaneo. Perché mettono allegria, perché ti riportano alla gioia delle elementari quando, il primo giorno, si arrivava con l’astuccio perfetto e si poteva disegnare l’arcobaleno in tutte le sue sfumature. Si chiama Maria Cristina Bellucci la creatrice di questi momenti d’infanzia e di allegria. Il suo lavoro non l’ho scoperto navigando su internet, ma nella galleria Alternatives a Roma (avete il link nella sezione Gallerie). Il flash…

Non so se avete visto District 9. Alieni bruttini simili ad aragoste giganti, buongustai della spazzatura, vivono sulla terra in un ghetto. Certo non amati dagli umani devono sloggiare dal loro insediamento e… per farla breve, a rimetterci è anche un incauto evacuatore contaminato da un liquido nero spaziale che lo trasforma in alieno-astice. La trasformazione comincia dalla mano. A seguire tutto il corpo. Che c’entra con il gioiello? C’entra. La scena è sempre Senigallia alla mostra del Gioiello contemporaneo e nel cortile oltre al Gioiello modulare vedo: un trespolino…

Allora, sì sono stata a Senigallia appositamente per vedermi i 34 orafi all’opera con il gioiello contemporaneo. Caldo bestiale. Scenario: piazza principale di Senigallia, di fronte a una fantastica rocca ovvero una bella fortificazione con il fossato attorno dove oggi – addio principi, belle addormentate e fate – ci fanno il classico mercatino con bancarella preconfezionata. Peccato. Ma torniamo a noi: insomma la mostra sul Gioiello contemporaneo, aperta solo di sera – tanto di giorno qui si va al mare ­– era piazzata benissimo, in pieno centro, nel bel palazzetto…

Guardate questa. È una foglia di ginko biloba. A casa mia (ho fatto un’indagine) questo nome fa pensare: A) a un ingrediente di shampoo-bagnoschiuma. B) a una tisana. Niente di tutto questo è molto romantico. Eppure guardate è una forma bellissima, una specie di mini ventaglio che ha ispirato un’artista inglese, Michelle McKinney, che ha creato questi gioielli impalpabili qui sotto. E con questa proposta la brava Michelle ha stracciato gli altri 5 artisti finalisti suoi compatrioti al concorso per la realizzazione del regalo ufficiale del padiglione del Regno Unito…

Mi ha colpito moltissimo la forza della storia di Tsolmandakh Munkhuu, artista che viene dalla Mongolia e abita a Parigi. La sua passione, che ha scoperto all’improvviso o meglio che aveva da sempre, ma che non aveva avuto coraggio di seguire, nasce solo tre anni fa per caso osservando gli studenti che frequentavano la caffetteria della famosa Ecole des Arts décoratifs, dove lei lavorava. Poi anche per lei la scelta, anzi il bisogno di seguire questa passione incontrastabile, divorante, totale. Studia, cuce, disegna, recupera.  La sua è moda, certo, ma…

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