Accade a Firenze
Ero a Firenze per incontrare vari artisti di cui vi dirò nei prossimi giorni e sono capitata proprio nel giorno in cui ben due eventi di gioiello contemporaneo si svolgevano in città. Beata, direte voi.
Vi dico subito il primo (nel senso che si è svolto prima nella serata) cioè l’inaugurazione di una mostra di ritratti di personaggi – che fanno parte della vita culturale di Firenze – con indosso gioielli di artisti come Andrean Bloomard, Lucia Massei, Doris Maninger, Ruud Peters. Queste immagini sono state pubblicate nel numero di settembre di una rivista tedesca bellissima che si chiama Art Aurea. La mostra che – mi dicono – durerà circa un paio di settimana è in una nuova galleria antonellavillanova (via della Spada 36r), in pieno centro: è stata aperta a maggio. Divertente perché si tratta in realtà di una doppia galleria che comunica tramite un corridoio-budellino-ufficio con la Galleria Alessandro Bagnai (già affermata a Firenze, ma che era prima un po’ lontano dal centro). Per dare una informazione in più vi dico che l’accesso diretto alla galleria Bagnai (che non si occupa di gioiello, ma comunque!) è in via del Sole 15r.
Ritorniamo un attimo alla mostra Florentine Portraits. Il fotografo è Federico Cavicchioli, il cui nome ho visto non so quante decine di volte pubblicato sui libri della serie Lark come autore dei bellissimi still-life di gioielli, in particolare legati alla scuola Alchimia.
Va da sé che ora io parli di Alchimia protagonista del secondo appuntamento della serata. Inaugurazione della nuova sede della scuola di gioiello contemporaneo. Siamo diladdarno, borgo San Frediano luogo di artigiani e artisti… La scuola era già in San Frediano ma ora si è spostata in una piazzetta poco distante (piazza Piattellina). Lo spazio è da urlo. Enorme. Ho deciso che voglio la loro terrazza… Inaugurazione zeppa di persone. Gli allievi per l’occasione con la faccia dipinta di rosso. Tanto per non incorrere in errori.
Poi ho anche fotografato il lavoro di una “alchimista” belga Elinor de Spoelberch con le sue teche quotidiane appese al muro. Eccole.
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