Collane al baffo
Forse i baffoni più famosi sono quelli dell’imperatore Francesco Giuseppe. Folti e aristocratici. Hercule Poirot, l’ispettore belga, ne fa un punto d’orgoglio mettendoli in piega di notte con reggi baffi. Anche Monna Lisa ne ha un paio, lunghi e sottili che Marcel Duchamp le ha appioppato con irriverente determinazione.
Eugenia Ingegno, giovane creatrice di gioielli, li ama, i baffi – dico – e ci si diverte utilizzandoli come motivo decorativo in stoffa, silicone e resina, metallo, da mettere al collo. Ma il divertimento continua perché Eugenia contestualizza il suo “progetto baffo” in un simpatico libretto. Il titolo, se ho copiato bene, è Unpersonal recollection che contiene spassosi ritratti di personaggi della nostra vita urbana, dal barista al droghiere, che sfoggiano personali e magnifici baffoni e indossando al contempo attorno al collo una delle creazioni di Eugenia.
Librettino, che forse nasce con una mission tra il goliardico e il burlesco per una diffusione entre amis, è invece per me il centro di tutto il progetto discreto e gradevole, curato nei testi e fotografie e nella ricerca di immagini baffute d’archivio.
Il progetto di Eugenia Ingegno è presentato a Roma in questi giorni alla galleria Alternatives nella mostra ARTOrnamento dedicata a 11 ex studenti della scuola di gioiello Alchimia di Firenze. Qui sotto la lista completa.
Ana Catalina Brenes, Costa Rica
Elinor de Spoelberch, Belgio
Isabel Dammermann, Germania
Joanne Huang Shu-Ping, Australia / Taiwan
Eugenia Ingegno, Italia
Sayaka Ito, Giappone
Anastasia Kandaraki, Grecia
Ting-Chun Ara Kuo, Taiwan
María Eugenia López, Porto Rico
Malaika Najem, Spagna
Selen Özus, Turchia
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