Federica Sala, fresca di Master alla scuola di Firenze Alchimia (tutor Jorge Manilla), con una passione indiscutibile per il vetro (non a caso ha lavorato tre anni con il grande Giorgio Vigna), una sorprendente tecnicità e una determinazione ammirevole ha presentato a Monaco durante i giorni di Schmuck il suo lavoro Unbearable Lightness.

Meglio ancora se gli effetti speciali sposano la filosofia trompe l’oeil e restano delicati e soprattutto discreti. Il primo effetto speciale di questa settimana di gioiello contemporaneo a Monaco, e di cui vi voglio raccontare, è realizzato da Kiko Gianocca artista di Lugano più volte citato in questo blog tra l’altro per le collane-pettorina a macchia di Rorschach semoventi e complesse. Il suo effetto speciale per Schmuck sono degli orecchini dalla inequivocabile sagoma di forcina per i capelli ai quali ognuno può dare la forma che desidera e che come…

Dopo dieci anni senza italiani vincitori dell’Herbert Hofmann Preis (Annamaria Zanella nel 2006) eccoci questa volta con Stefano Marchetti! Vince la sua spilla in “Omaggio al LENR II” ovvero un omaggio alla teoria della trasformazione della materia e della fusione nucleare a freddo come fonte di nuova energia. A questo proposito vi invito ad andare a rileggere un post di questo blog nel quale Stefano Marchetti stesso commentando un suo recente lavoro racconta questa passione per la ricerca sul LENR.

Non so proprio da che parte cominciare per raccontarvi della mostra dell’artista americano Thomas Gentille (nato in Ohio, ma a New York dal 1961) tra i fondatori della “studio jewelry” e oggi gloriosamente ottantenne. Io l’ho incontrato ieri per la prima volta alla Pinakothek der Moderne di Monaco che celebra questo compleanno “offrendogli” questa mostra dove sono esposti 180 pezzi, ma anche disegni e un filmato realizzato dall’artista sulle due città del cuore New York e… Monaco.

Seguo da qualche anno il lavoro di Robin Clerici, romana e multiforme nell’espressività (fotografa, dipinge e non si ferma alla tela…). Io mi sono occupata soprattutto del suo lato gioiello che è  “sbocciato” con i primi anelli peonia, ranuncolo, ortensia, dalia. Grandi e per nulla leziosi. Da queste piccole sculture di bronzo (qualche volta d’argento) e dense di materia piano piano ha cominciato a modellare “disintegrando” la compattezza alla ricerca di un’estetica più astratta. In questo blog qualche anno fa avevo ribattezzato questi lavori “fiori maltrattati” nei quali è ormai…

Voglio fermami alla superficie. In particolare quando più di settanta artisti di gioiello contemporaneo si riuniscono per mostrare la loro specialità! Liscio ruvido, rugoso, brillante… questo non è niente: non basta il vocabolario per definire la “pelle” del gioiello. Vi sto parlando della mostra Skin: la superficie del gioiello che si inaugura a Vicenza al Museo del Gioiello durante la manifestazione internazionale VICENZAORO. Sono superfici che incuriosiscono o sorprendono l’occhio e che subito necessitano di una conferma tattile. Dubito che ci si possa tutti precipitare a toccare gli oggetti in mostra, ma resta il…

Non potevo trovare modo migliore – secondo me – di finire l’anno mostrandovi le foto dei gioielli esposti a museo Les Arts Décoratifs a Parigi nella mostra Korea now! fino al 3 gennaio. La mostra è grande, si sviluppa sui due lati del museo e così c’è tutto lo spazio per gironzolare nella bella sezione dedicata alla moda, perdersi nei lavori di grafica, godersi pezzi di design, ceramica… e arrivare fino alle sale del gioiello (due per la precisione). Sopra, Kim Seung-hee

Prendete tre rappresentati dell’arte contemporanea ben famosi. Una solida jewellery house tedesca di Monaco. E un sito di e-commerce di lusso. Quello che ne esce è il progetto CADA goes ART in esclusiva su Stylebop, una collezione capsule, come si suol dire, di 53 pezzi by CADA e immaginati da… Aaron Curry, Andy Hope 1930 e Jonathan Meese. I tre artisti, che forse fino ad ora non avevano pensato di cimentarsi con il gioiello, si sono concentrati in particolare su anelli (qualche pendente per Jonathan Meese) di atmosfera street- grafico – totem urbano. Ognuno, certo, con il proprio stile….

Magari esagero un po’ a mettere la Sainte Chapelle così in apertura, ma effettivamente parliamo di vetrate e di Parigi. Nel caso nostro sono vetrate piccine piccine dimensione pendente oppure orecchino e la persona che le crea si chiama Martina Angius, (Lamerti è il marchio) è italiana, molto determinata e abita a Parigi. Le sue sono piccole raccolte di fiori, di petali, foglie, frammenti di piante pressati che creano un disegno, un motivo quasi sempre su fondo nero. “I gioielli sono realizzati come delle piccole vetrate (con la tecnica Tiffany): due strati di vetro,…

Devo ammettere che ci ho messo un po’ ad avere il cuore di parlarvi di una bella iniziativa dell’Ambasciata d’Italia a Parigi che si è svolta il 12 novembre, esattamente alla vigilia dei fatti innominabili che tutti conosciamo. Una giornata dedicata al “genio italiano nei mestieri d’arte”  La Création II nei saloni della residenza dell’Ambasciata con la presenza di una quindicina di creatori dalla moda, all’accessorio, al design, al profumo, al gusto, al gioiello e sicuramente dimentico qualcosa. Splendidi i saloni, ricercati i materiali, atmosfera festosa e laboriosa. Per i gioielli, Lucia…

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