Si parla di futuro. Il futuro è già qui. Chi è stato e ha vissuto a Shanghai mi dice che è così. La metropoli immensa (solo per uscire ti ci vuole tutto il weekend… esagero un po’), i grattacieli (abitare a un piano molto alto è consigliabile se vuoi sfuggire alle zanzare), i luoghi dove tutto può essere fatto costruito in un batter d’occhio, basta volerlo e saperlo spiegare. Visione occidentale questa? Sì, sicuramente. Comunque, fascino per un mondo che ci spiazza tutti quanti. Mi sono chiesta: in questo ambiente…

Se arrivi a Padova in questi giorni sei ricevuto da un nutrito gruppo di angeli. Sì sul serio proprio angeli, vestiti da principi e con una aureolona dorata che ti toglie subito ogni dubbio sulla loro natura. E non solo. Gli angeli ti accolgono alla stazione e ti guidano un po’ per tutta la città. Con un po’ di soggezione – ammetto – li si può seguire in un percorso di mostre (fino a luglio) che ripropongono la splendore e la potenza della città nel Trecento  quando era governata dai…

Mi ero abituata a pensare al lavoro di Susanne Klemm tutto in bianco (anche nero, veramente). Errore. A Collect la galleria olandese Ra ha portato i suoi nuovi anelli verdi sfumati (di vetro) e i bracciali in resina. Quando li ho visti ho pensato a ninfee su un laghetto. Per “associazione visiva” ecco anche la distesa di viole del pensiero dell’artista olandese Sylvia Blickman in mostra fino a pochi giorni fa ad Amsterdam (sempre alla Ra).

Sono piccole lame di luce quelle che Emmeline Hastings (presentata da Lesley Craze Gallery) conficca nel perspex (effetto cristallo di rocca o cubetto di ghiaccio, secondo i gusti). Sono ora di titanio ora d’oro: l’effetto che provocano è quello di attirare attenzione e riflessi proprio lì in quell’angolo degli orecchini, della collana, dell’anello. Come se una sirena dispettosa, con un colpo di coda, si fosse divertita a lasciare qua e là tracce di sé.

Mi sorprende sempre Giovanni Corvaja con la sua continua sfida al microscopio, questa volta a caccia dell’origine della vita. Mi ha mostrato un’opera, che ho fotografato così (qui sopra) per mostrarvi in che modo si apre. Quelli che sembrano filamenti di smalto nero sono – visti attraverso l’inevitabile lentino e per stessa definizione dell’artista – la rappresentazione di iper realistici spermatozoi. Nota Bene: il braccialetto è grande, consistente, ma leggerissimo al polso. Nella foto qui sopra vedete le sue opere in esposizione nello stand della galleria londinese Adrian Sassoon. A…

Solo un piccolo flash per mostrarvi le immagini della galleria romana Alternatives di cui vi avevo dato le anticipazioni per Collect. Alle pareti le fotografie di Mario Guerra che racconta i particolari di luci e ombre di gioielli che diventano giganti davanti al suo obiettivo. E questo bel giovane in bianco e nero? Il viso del ragazzo non lo conosco, ma il baffo-tappezzeria sì. È la creazione di Eugenia Ingegno (del cui lavoro baffuto ho già parlato in questo blog) in versione cartoncino+spilla per collezionisti spiritosi. La fantasia è da adattare all’umore.

Non c’è bisogno di capire il norvegese per ascoltare le storie di Elise Hatlø e Anna Talbot (entrambe rappresentate da Galleri Format, creata nel 1991 dall’Associazione Norvegese di Arts and Crafts). Elise Hatlø mi era piaciuta vedendola nella vetrina per il suo merletto, la sua composizione nello spazio, il colore quasi uniforme. L’avevo quindi fotografata, come vedete. Ma devo ammettere che quello che mi ha stuzzicato in lei è venuto dopo. E cioè quando, sfogliando il catalogo di Collect, ho visto il titolo del suo progetto al quale appartengono questi gioielli:…

Come immaginario inglese proprio ci siamo. Gentiluomo in atteggiamento “caccia alla volpe”. Impeccabile. Anche i cani scatenati quanto basta. Impeccabili pure loro. E diciamocelo, quanto è rassicurante e quanto ci piace quel bello stereotipo britannico da servizio da tè. Come Agatha Christie. Ma che succede alla nostra scenetta? Il fuoco del caminetto, la negligenza di un proprietario annoiato ci ha bruciato le pagine del libro… È proprio così che Katherine Richmond (New Brewery Arts) ci presenta la storia: mezza mangiucchiata, carbonizzata, a strati. Così ci racconta con nostalgia il tempo che…

Mi sono scelta apposta due artiste, olandesi entrambe, viste nello spazio di Rob Koudijs a Collect, per mettere visivamente a contrasto due tipi di linguaggio. Tenete presente che sono quasi coetanee, sulla quarantina, tutte e due hanno frequentato negli stessi anni la famosa accademia Gerrit Rietveld di Amsterdam. Felieke van der Leest ha un immaginario completamente surreale da mago di Oz. I suoi animali di perline si divertono all’impazzata alla faccia nostra. Questa volta si mascherano da cow boy e da indiani per girare un classico western. Colori, maglia, metallo (prezioso…

Si chiama Art Fund e la sua vocazione è “helping museum and galleries buy art for everyone to enjoy”. Il luogo è il Regno Unito ovviamente e questa istituzione pubblica che si muove nel privato è specializzato appunto nel fund raising grazie a donazioni, lasciti e compagnia bella esclusivamente dedicato all’acquisto di “arte” per i musei. L’Art Fund era presente ovviamente a Collect (ormai da quattro anni): 75.000 sterline a disposizione dei curatori di otto diversi musei britannici (prima selezionati tra molti altri) per l’acquisto di un’opera. Sugli otto musei, due…

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