Impressioni Luminose
Tra pochi giorni, il primo ottobre, comincia la Venice Design Week. Anche quest’anno propongo un progetto (il nome come il titolo) attorno al gioiello contemporaneo, presentato nel concept store di Palazzo Contarini Polignac, Edmond à Venise.
È innegabile che il vento del Surrealismo che ha spirato su Venezia in questo periodo (vedi la mostra alla Peggy Guggenheim) lascia delle tracce! In questo progetto per Edmond à Venise si parla di “ispirazione” Man Ray (che fu fotografo dei Surrealisti), ma in particolare del Man Ray meno conosciuto, quello delle “Rayographies”.
Sono immagini bianche su fondo nero, ipnotiche e affascinanti dai contorni che sembrano familiari, ma non del tutto decifrabili. Nate attorno al 1921-22. Il fotografo faceva reagire un oggetto di vita quotidiana (una chiave, delle viti, forbici, un frullino…) sulla carta sensibile esponendolo semplicemente alla luce. Senza macchina fotografica.
Ma come interpretare con un gioiello quelle immagini-forme che hanno cento anni? Quei forti contrasti, quella luce e quella oscurità? e il mistero? Come passare dalla foto all’oggetto compiendo il cammino inverso?
Quattro creatrici, quattro personalità molto diverse, attraverso espressività ben distinte si sono cimentate in questo percorso al rovescio per restituire quelle atmosfere coinvolgenti che esercitano una fascinazione magica.
Catherine Le Gal ha lavorato sul contrasto tra le superfici lisce e uniformi con quelle ossidate per trasmettere una sensazione di instabilità tra realtà e irrealtà.
Robin Clerici ha scelto di creare gioielli estremamente grafici, nitidi e bidimensionali. Perfetti per rivelare esattamente la loro forma sotto un fascio di luce.
Sylvie Doagio si è ispirata alla foto firmata da Man Ray Noire et Blanche, 1926. La scultura del doppio volto nei suoi gioielli giustappone il lato luminoso e quello delle ombre.
Virginie Ricour Lambard cattura l’oscurità totale dello sfondo delle Rayografie proponendo collier di metallo nero illuminato da anelli dorati oppure quarzi fumé dalle linee squadrate controbilanciati da catene che riflettono la luce.
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