Trasparenze tra storia e design

A un’oretta di auto da Padova e a mezz’ora da Rovigo c’è Adria e il suo Museo Archeologico Nazionale. Luogo forse non centralissimo nei percorsi turistici, ma certamente da scoprire. E dal mio punto di vista c’è una ragione in più: una mostra che accosta il gioiello contemporaneo ai vetri antichi custoditi nei depositi del Museo, solitamente non visibili al pubblico e “portati alla luce” in questa occasione.

I pendenti di Anna Fanigina fanno emergere dalla trasparenza dei brani del poeta Ovidio

Titolo della mostra ORNAMENTA. Trasparenze tra storia e design ove i lavori dei designer contemporanei presentati in mostra sono selezionati tra i partecipanti al concorso internazionale Jewelry Venice Design Week Selectioncon tema “Acqua“, edizione 2017 e “Oltre lo sguardo” edizione 2018. I designer Elisabetta CarozziŠpela Čuk (Slovenia), Francesca Di VirgilioSusanne Elstner (Germania), Anna Fanigina (Lettonia), Bruno Micolano, Maria Luisa PalazzoAndreia Popescu (Romania), Cristiana Turano. Fino al 14 ottobre 2019.

A destra il pendente a bolle di  Špela Čuk e, appese, le collane di Elisabetta Carozzi: giochi concentrici, suggestioni di acqua, rotondità delle forme.

Non è il primo appuntamento che celebra l’incontro tra questi due mondi al Museo Archelogico, infatti esattamente due anni fa si era svolta la prima mostra di cui avevo parlato in questo blog. Due edizioni costituiscono già un buon bagaglio di esperienza per poter delineare un’evoluzione ed evidenziare spunti da sviluppare.

Al centro la spilla di Bruno Micolano e la collana Charcoal di Susanne Elstner, realizzata dalla designer con carbone di larice e frammenti d’ambra, vengono accostati a due contenitori da Kohl, un ombretto nero per gli occhi, opera forse di officina egiziana del IV sec. a.C., rinvenuti in una tomba che conteneva anche una splendida collana in ambra.

“La novità di questa edizione, che integra perfettamente la mostra nella ‘vita’ culturale del museo, è il coinvolgimento dei ragazzi di una classe del Liceo Bocchi -Galilei alla sua realizzazione”, come spiega la direttrice del Museo, Alberta Facchi. Una quindicina di studenti del terzo anno di superiori, nel quadro delle attività di alternanza scuola-lavoro, sono stati i veri curatori del percorso espositivo dalla selezione dei reperti archeologici alle didascalie. “Hanno mostrato una spiccata capacità di cogliere il nesso tra il gioiello e gli oggetti in vetro, creando collegamenti semantici puntuali e pertinenti”, prosegue Facchi.

Al centro la spilla di carta che si apre a ventaglio come un libro di Cristiana Turano Campello rimanda al motivo a meandro di un balsamario; la collana a spirale e la paruredi gioielli di Andreia Popescu dialogano con i portaprofumi preromani e romani.

Ottima esperienza per il Museo dunque che nel primo mese della mostra (giugno) ha visto aumentare del 30 percento l’affluenza rispetto alla norma con una bella partecipazione di un pubblico di famiglie e giovani. Da ripetere insomma!

In alto i pendenti di Anna Fanigina e in basso i reperti in vetro del Museo… un collegamento che non ha bisogno di altre spiegazioni!

Altra iniziativa che coinvolge nell’attività del Museo interlocutori diversi e che si affianca all’esposizione, è InstrumentaDesign un concorso creativo rivolto a designer locali e internazionali (forte la partecipazione di questi ultimi in particolare) che si sono ispirati a uno dei reperti del Museo archeologico. I vincitori verranno proclamati il 14 ottobre in occasione della Venice Design Week e i loro lavori saranno successivamente esposti accanto agli oggetti da cui hanno tratto ispirazione.

Valeria Accornero

I am a journalist with a passion… in this online space I describe what I see and what I love about contemporary jewellery: its artists, the art works and the places. I share my personal notes, creating a sort of "newspaper" of what I recon is most worthy

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