Equidistante dal centro
Questo bel titolo geometrico introduce la mostra sulle “visioni della mistica del cerchio” espressa nei gioielli degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e di Ravenna e presentata nello spazio dell’Oratorio di San Rocco a Padova.
Sono opere prime, prototipi selezionati tra quelli realizzati da un centinaio di studenti del corso di Design del gioiello di Emanuela Bergonzoni. “Quello che è importante precisare – spiega la professoressa – è che i gioielli sono stati realizzati in corsi da sessanta (solo! ndr) ore e che in alcuni casi lo studente ha rifrequentato il corso e concretizzato una seconda proposta”.
È fondamentale, a mio parere, dare rilievo a progetti come questo che mettono in luce il potenziale delle arti applicate insegnate nei contesti delle Accademie di Belle Arti italiane: troppo spesso tuttavia per mancanza di strumenti, aule, tempo, e, più in generale di mezzi, questo potenziale rimane tale cioè inespresso. Eh sì, fa male il dito nella piaga.
Nella mostra sono presenti alcuni progetti di tesi e produzioni di studenti per i quali il gioiello è diventato centrale nel proprio percorso lavorativo. I pezzi esposti sono rappresentativi un po’ di tutti i materiali (metalli, legno, camera d’aria, piume, vetro…) e delle tecniche che si possono approcciare nelle famose sessanta ore di corso: cera persa, microfusione, fusione in osso di seppia, saldatura, incollaggio e ne cito solo alcune.
Da idea, la mostra è diventata realtà grazie all’energia e determinazione di Emanuela Bergonzoni e al sostegno illuminato del Comune di Padova e della curatrice Mirella Cisotto Nalon che da anni come sappiamo rappresentano un punto di riferimento solido per il gioiello contemporaneo non solo padovano!
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