Schmuck 2017 – Le grandi mostre. Tappa obbligata 2/2
Omaggio a Manfred Bischoff alla galleria Handwerk (siamo sempre a Monaco di Baviera) sarebbe un’altra mostra da non perdere e bisognerebbe davvero sbrigarsi perché chiude l’8 aprile. Vi sono esposte oltre 100 opere tra quelle del Maestro (scomparso esattamente due anni fa) e quelle di alcuni grandi del gioiello che gli dedicano un “saluto” speciale (Giampaolo Babetto, Johanna Dahm, Georg Dobler, Gabi Dziuba, Hermann Jünger, Kadri Mälk, Bruno Martinazzi, Erico Nagai, Francesco Pavan, Dorothea Prühl, Ramon Puig Cuyàs, Gerd Rothmann, Bernhard Schobinger, Peter Skubic, Robert Smit, Graziano Visintin, Hubertus von Skal).
Momenti intensi di emozione per i lavori di Bischoff (che come tutti sapete era tedesco, di Schömberg, vicino a Pforzheim, ma da anni abitava in Toscana), così tanti tutti insieme, generosi e geniali. Ci sono certo i suoi caratteristici “fogli A4 con gioiello”: personaggi come il topolino agente segreto o la gallina, le tre casette, i fiori, accompagnati dalla scrittura- scarabocchio danno vita ad opere che appaio come piccoli momenti ora di autoanalisi, ora di gioco; sono appunti di getto, studi, interrogativi e soprattutto slanci di condivisione.
E poiché proprio in questi lavori di Bischoff il gioiello e il disegno sono inseparabili non potevano mancare neppure nella notevole mostra a Villa Stuck (sempre a Monaco di Baviera) Private confessions dedicata ai disegni preparatori degli artisti del gioiello (fino al 7 maggio) realizzata in collaborazione con il museo CODA di Apeldoorn a cura di Ellen Maurer Zilioli. Varie sale espositive su due piani di disegni affascinanti, frenetici e visionari qualche volta, meticolosi, dettagliatissimi, “anatomici” altre volte. Molte le tecniche dalla matita all’acquarello, alla tempera, al collage al carboncino… In alcuni casi sono esposti insieme al gioiello finale realizzato, ma molti a guardarli bene sono un’opera di per sé e non solo un preliminare.
Per guardarli bene tutti ci vorrebbe una mezza giornata… io ci ho passato due ore. Gli artisti esposti: Giampaolo Babetto, Jamie Bennett, Franz Bette, Doris Betz, Manfred Bischoff, Helen Britton, Claus Bury, Anton Cepka, Peter Chang, Eva Eisler, Ulo Florack, Thomas Gentille, Mielle Harvey, Kirsten Haydon, Margit Jäschke, Hermann Jünger, Daniel Kruger, Winfried Krüger, Otto Künzli, Alba Polenghi Lisca, Fritz Maierhofer, Bruno Martinazzi, Manfred Nisslmüller, Ruudt Peters, Karen Pontoppidan, Wolfgang Rahs, Jacqueline Ryan, Bernhard Schobinger, Henriette Schuster, Pedro Sequeira, Robert Smit, Despo Sophocleous, Graziano Visintin, Hubertus von Skal, Norman Weber, Annamaria Zanella.
Sopra, alcuni lavori di Manfred Bischoff presentati nella mostra Private Confessions a Villa Stuck, Monaco di Baviera
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