Ornella Bijoux: storia, moda e creazione

Ornella Bijoux in mostra a Casalmaggiore

Arrivo un po’ trafelata ma appena in tempo per segnalarvi fino al 2 giugno la mostra che il Museo del Bijou di Casalmaggiore (Cremona) dedica al brand Ornella Bijoux nato nel 1944 a Milano grazie a una mamma e una figlia: Piera Albani e Maria Vittoria, allora quattordicenne. All’inizio era una bottega di bigiotteria e attraverso i decenni è diventato un punto di riferimento per il mondo della moda italiana.

Ornella Bijoux per Biki, anni Sessanta

Ornella Bijoux per Biki, anni Sessanta

Circa 200 sono i pezzi nella mostra curata da Bianca Cappello, storica del gioiello. Mi fa soprattutto piacere apprendere che questo appuntamento con la bigiotteria d’autore (che ora si preferisce chiamare costume jewellery) è il primo che inaugura una serie di monografie sempre al Museo del Bijou.

La parure per Biki negli anni Sessanta

La parure per Biki negli anni Sessanta

La collana per Borbonese negli anni Settanta

La collana per Borbonese negli anni Settanta

In questa mostra si percorre la storia della maison milanese, ma devo dire che la parte anni Sessanta, quella degli anni d’oro, è forse quella che mi ha catturato di più per quanto ho potuto vedere dalle belle foto che ho ricevuto. È in quegli anni che nasce il forte legame con la moda italiana. Faccio solo un esempio: per la stilista Biki, celeberrima negli anni Sessanta a Milano (sarta della Callas, tanto per dire), Ornella Bijoux realizzò questo bracciale con le tartarughe, sopra, e la parure con le ciliegie. Io adoro anche di quell’epoca le spille di ceramica dipinta.

Ornella Bijoux - Spilla Airone

Spilla con airone in ceramica dipinta e invetriata, ottone, prima metà anni Sessanta

Ornella Bijoux - Bracciale rigido

Bracciale rigido, ottone, perle di imitazione, paste di vetro cabochon, 1960 circa

Sopra: Ornella Bijoux in mostra a Casalmaggiore
Valeria Accornero

I am a journalist with a passion… in this online space I describe what I see and what I love about contemporary jewellery: its artists, the art works and the places. I share my personal notes, creating a sort of "newspaper" of what I recon is most worthy

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