Finalmente “Dans la ligne de mire”

Diamond shot: l’idea esplosiva di David Roux-Fouillet per creare qualcosa di unico sparando con il fucile la pietra, protetta da una cartuccia d’oro, in un anello di platino

Finalmente nel mirino ci siamo. La famosa mostra sul gioiello contemporaneo in Francia di cui si parla da mesi si è inaugurata ieri al Museo des Arts Décoratifs a Parigi e andrà avanti fino al 2 marzo. Io sono andata ieri alla presentazione per la stampa: mi ci sono volute più di tre ore per vederla tutta. E forse ho saltato qualcosa.

Nella vetrina le  spille orecchie-ritratto di Benjamin Lignel. Sopra un ritratto nel senso più classico

Nella vetrina le spille orecchie-ritratto di Benjamin Lignel. Sopra un ritratto nel senso più classico

Questo vi basti per dire che è qualcosa di di gigantesco. Più che una mostra è un percorso all’interno delle collezioni permanenti (tutte tranne quelle di gioiello) nato proprio per valorizzare e in un certo senso costringere il pubblico a scoprire le meraviglie di questo museo che i visitatori tendono a tralasciare in favore delle mostre temporanee. I gioielli sono sistemati tra mobli art déco e armadi anni 40, tra statuine di porcellana del Settecento e imponenti cassettoni medievali. Si sale e si scende da un piano a un altro (dal terzo al nono) a caccia della banda color fucsia che segnala la presenza dell'”intruso” gioiello.

Sophie Hanagarth, gli anelli

Sophie Hanagarth, gli anelli

Non è una novità assoluta quella di presentare in museo il gioiello contemporaneo a fianco dell’oggetto antico (mobile o vaso che sia), ma qui l’operazione è titanica e strabiliante. Un lavoro immenso di selezione da parte del curatore Frédéric Bodet (per molti anni nel dipartimento “contemporaneo” del museo e da poco a Sèvres alla Cité de la Céramique): circa 800 pezzi mettere in scena il fare gioiello in Francia oggi. È gioiello che fa pensare in silenzio oppure sfrontato e provocatore che ama le luci della ribalta , è maschera, denuncia, sfavillio esagerato e voluto, ironia, beffa. Ci sono una quarantina di “creatori indipendenti ” come chiamano qui i creatori-artisti di gioiello contemporaneo, ma non mancano i gioielli legati al mondo dell’artigianato di lusso e della moda come Chanel, Hermès e Boucheron.

Il collier "cinema" di Géraldine Luttenbächer

Il collier “cinema” di Géraldine Luttenbächer

La mostra è assolutamente da vedere, ma non finisce qui perché Dans la Ligne de Mire non è che il cuore palpitante che  ha dato l’impulso a una vera e propria manifestazione ben più ampia dal titolo globale Circuit bijoux di una cinquantina di altre mostre ed eventi che da adesso a marzo animeranno e risveglieranno Parigi dal punto di vista del gioiello contemporaneo. E ce ne è bisogno.

Patricia Lemaire: imponente collari fatti con i filtri del caffè F(ph)iltres d'amour

Patricia Lemaire: imponente collari fatti con i filtri del caffè F(ph)iltres d’amour

Oggi vi do solo un assaggio con alcune immagini per darvi un’idea dell’ambientazione, ma ritornerò regolarmente a parlarvi di questa mostra au Arts Décoratifs e cercherò di seguire il maggior numero possibile eventi in questi mesi. Già stasera… in mostra di italiani. Da vedere e leggere qui domani.

La "collezione"  The Blackdress di Monika Brugger

La “collezione” The Blackdress di Monika Brugger

Valeria Accornero

I am a journalist with a passion… in this online space I describe what I see and what I love about contemporary jewellery: its artists, the art works and the places. I share my personal notes, creating a sort of "newspaper" of what I recon is most worthy

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  1. […] sul gioiello contemporaneo… io la devo ancora approfondire e digerire… qui ne parla Valeria Accornero) con relativo pellegrinaggio al bookshop 107Rivoli . Là son rimasti, […]

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