
Che sia Willy il Coyote o una costruzione di mattoncini Lego, il nuovo totem dei giorni nostri più che un animale guida “soprannaturale” è un portafortuna sentimentale, una proiezione intima dei nostri piccoli ricordi, dei nostri piccoli luoghi comuni, del nostro piccole essere cocciutamente attaccati a quello che eravamo o avremmo voluto essere da bambini.

Lo mostra Alexander Blank (che come avete visto ha vinto l’Hofmann preis 2012) con le sue teste scarnificate e decolorate dei personaggi della Warner bros (e non solo), in
Totem on the Sideline, che sembrano finalmente aver finito di correre di qua e di là per il Gran Canyon e si sono lasciati allegramente ridurre a bianchi scheletri sotto il sole cocente. E lo mostra ancor di più con le teste di cane Anubi che a dire il vero mi ricordano anche il cane Bolt del film di Walt Disney di plexiglass a specchio in un riuscito incontro di gioco, riflesso e oltretomba!

Una che di totem infantili dei tempi moderni se ne intende davvero è la neo zelandese (che vive comunque qui a Monaco) Lisa Walker che zitta zitta ha vinto due anni fa il premio ambitissimo Françoise van den Bosch. Giocare con i luoghi comuni di un bambino di 5 anni provoca in lei un grande piacere. Si chiama
Glee, appunto la mostra presentata in questi giorni alla galleria Biró.
Guardate qui sotto.
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