
La seconda parola è Ädellab. Mistero. Che vuol dire, che non vuol dire. Magia, mica magia. Anche se andate du Google traduttore non c’è. Eh no, perché Ädellab indica il dipartimento di gioielli e metalli del Konstfack University College of Art di Stoccolma. E Ädellab è l’enigmatico titolo della mostra dedicata alla scuola e a chi ci ha studiato alla Die Neue Sammlung (fino al 29 aprile). Scuola di Stoccolma dall’animo open minded naturalmente e senza confini territoriali come lo sono i suoi studenti e i suoi professori. Alla guida dal 2004 al 2009 l’olandese Ruud Peters e oggi Karen Pontoppidan, danese, arrivata già nel 2006.

Molto bello l’allestimento della mostra che si sviluppa lungo la sala-corridoio laterale del museo con un reticolato di fil rouge che posiziona tutte le opere su un tracciato facendole confluire in un enorme nodo rosso sormontato da questa parola quasi da magico totem “Ädellab”.

Gli artisti partecipanti sono quaranta. Ne cito solo alcuni che conosco meglio Tobias Alm, Hanna Hedman, Agnes Larsson, Katrin Spranger, Hanna Joris, Bernhard Stimpfl-Abele.

Per la cronaca: quest’anno purtroppo niente mostra monografica dedicata a un celebre artista, come tutti gli anni dal 2006, che normalmente si sviluppa nella balconata superiore del museo. Avrebbe dovuto riguardare Robert Smit che per ragioni di salute non ha potuto dar seguito al progetto. Altro inconveniente di tipo pratico l’apparizione di crepe nel muro proprio nella zona della balconata che ha comportato un imprevisto cantiere di riparazione.
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