
Sarà un caso ma proprio i giochi di parole, i giochi con le parole, che generano punti di interrogazione, sorpresa, dubbio, ilarità sia in chi parla sia in chi ascolta, sono il punto comune tra i due appuntamenti che hanno attivato più pubblico nella giornata di venerdì.

Il primo gioco comincia con
Abecedarium. Parola semplice, ma colta. E con un libro dalla copertina di tela sobria che sembra un testo scolastico di generazioni fa. Il tema è l’artista Peter Bauhuis (celebre creatore di oggetti e gioielli naturalmente, specialista del metallo e suoi più intimi segreti). È lui stesso ad averlo scritto con l’aiuto di amici, Mònica Gaspar e Pravu Mazumdar e il contributo di tanti altri. Più che un libro è un dizionario di vita, in ordine alfabetico, nel quale ci si esprime mescolando fatti e pensieri, l’oggi e il domani, storie e invenzioni. Giocando con le parole quindi e con il significato, insomma. Un libro nel quale “fare una passeggiata” come consiglia l’autore stesso. Un libro “abracadabra” che ci proietta anche in mondo magico e occulto, come lo definisce la storica Liesbeth den Besten nella presentazione al pubblico.

Per il secondo gioco a dopo.
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