Renzo Pasquale: le oscillazioni della realtà
Non so se avete visto il film Melancholia di Lars von Trier. Ovvero come la catastrofe può essere pacata nella sua inarrestabile incombenza che non permette fuga. Bella anche, piena di angoscia e muta…
Puntini di sospensione, sì proprio così. Dopo i quali ci può essere di tutto ma – e questa è la cosa che fa più paura – anche niente. E neppure nessuno lì a raccontarti che dopo non c’è niente.
Ho frequentato i gioielli di Renzo Pasquale (classe 1947, rappresentate doc della Scuola di Padova dove ha insegnato per 36 anni glittica, la lavorazione delle pietre dure) prima di vedere il film e dopo (guardando e riguardando le foto e sfogliando il libro con le sue opere il limite che sfugge).
L’occhio, prima, era appagato quando si posava scivolando sulla superficie liscia e opaca del granito nero d’Africa, del lapislazzulo, del cristallo di rocca. Un effetto borotalco, anche tattile. Discreto e silenzioso.
Guardo, oggi, i suoi gioielli e non hanno perso l’impalpabile scorrevolezza che la mano avverte quando cerca di toccare il flusso uniforme dell’acqua che esce dal rubinetto. Ma c’è qualcosa in più che forse non avevo colto prima. Noto come l’artista oscilli tra la “soffocante” pienezza delle forme (quando lavora con i solidi perfetti), incombente come il cinematografico pianeta blu e la ricerca di una la frammentata realtà riflessa per un attimo sulla pietra. Il suo non è il pezzo di cielo che appare direttamente su una scheggia di specchio, ma in una finestra che si apre in una stanza o in una prigione.
Potete vedere tutto questo a Firenze nella mostra Renzo Pasquale Sculpture and Jewelry alla galleria Antonella Villanova fino al 19 novembre.
Gentile Valeria
grazie per la sua bella lettura dell’opera di Renzo.
Voglio testimoniare insieme a lei della bellezza e della verità del lavoro di Renzo Pasquale, che mi onoro di avere nella mia galleria a Firenze.
Il gioiello contemporaneo è una scelta di vita oserei dire di libertà, per me una sorta di folgorazione.
Cordiali saluti
Antonella Villanova
Grazie Valeria,
hai fatto una poetica e profonda lettura dell’opera di Renzo.
Grande equilibrio e profonda sensibilità. Complimenti a te per la “preziosa”e colta critica!!!
E…sinceri complimenti all’artista e alla gallerista.
Annie