Vienna presente e futuro
No, non è una riflessione storico-esistenziale sulla città, ma è solo per parlarvi di alcuni appuntamenti attualmente in corso o in programma a partire dai prossimi giorni. Lo dico perché Vienna è adattissima a una visita nel periodo di Natale (mercatini con vino caldo ecc sparsi un po’ in tutti i quartieri) e di Capodanno (per ovvi motivi musicali). Da Roma per esempio ci vuole solo un’ora e dieci. Non credevo così poco.
Comincio con una mostra su Giampaolo Babetto dal titolo auto-esplicativo Ritorno a Vienna alla Galerie Heike Curtze (Seilerstätte 15/16) dal 20 novembre al 22 dicembre. La galleria non è specializzata in gioiello, ma espone artisti che si esprimono attraverso tutte le tecniche, ha altre due sedi di cui una a Salisburgo e una a Berlino. Mi imbarazza un po’ parlarvi in due righe di Babetto, ma basti sapere che è un riferimento assoluto nel gioiello contemporaneo, (mitiche le sue geometrie, i pigmenti, in particolare rosso e blu, l’uso del metacrilato con l’oro). Insomma lui fa, inventa, non solo gioielli, ma anche percorsi autonomi e pionieristici. Gli altri copiano. Spesso. Tanto per completare il discorso “viennese” di Babetto, per caso mi sono trovata a sfogliare nella libreria Walther König nel Museumsquartier un libro su di lui, My world simpaticamente rilegato in versione doppia: da una parte i testi, dall’altra le foto a colori, edito quest’anno da Arnoldsche. Bello.
Passiamo ad altro: si apre il 24 novembre una mostra su 20 artisti austriaci che hanno partecipato alla triennale competizione per il premio Eligius per il gioiello contemporaneo rilasciato dallo stato di Salisburgo. Quest’anno la vincitrice è Petra Zimmermann (35 anni di Graz). La mostra si svolge al MAK ovvero il museo delle arti applicate di Vienna. C’è tutto il tempo per andarci perché dura fino al 27 febbraio 2011.
Ultima segnalazione: questa volta una italiana, Francesca Corradini espone fino al 14 gennaio alla Design Galerie Linner (Westbahnstr. 14). Creazioni che fanno pensare un po’ all’Africa e al sole del deserto. Ottone, rame, grovigli di fili, matasse… Buona idea quella di accentuare il calore di questi materiali con un allestimento “sabbioso”. Pezzi estremamente scenografici. In Italia li trovate alla Galleria Mies di Modena.
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