Cuore di vita quotidiana
È un po’ che voglio segnalarvi due artiste e due dei loro progetti interessanti. Le metto qui insieme nello stesso post poiché entrambe con il proprio linguaggio, la propria scelta stilistica e soprattutto la propria storia ci parlano, ci fanno sentire o anche soltanto intuire… un cuore familiare.
Sylvie Doagio in un gesto ci racconta l’amore materno. Nel suo progetto Mater il cuore è una fusione suggerita da due visi che si accostano, la sintesi di un abbraccio e del capo che si inclina verso la spalla.
L’ispirazione viene da due celebri opere: la scultura di bronzo di Brancusi Muse endormie del 1910 e una fotografia di Man Ray del 1926 Noire et Blanche. La tenerezza è tutta in quel gesto, nel volto piegato che ne incontra un altro, negli occhi chiusi.
Agnieszka Kiersztan, con la dedizione di chi di cammei se ne intende, scolpisce un cuore generoso, fraterno e coraggioso. L’anatomia dei ventricoli, delle vene e delle arterie si esprime nel marmo rosso di Valencia e diventa una “decorazione” Al Valor dell’Amor con la “grande voglia di sostenere ciò che è buono”, come spiega Agnieszka.
Un servizio fotografico accompagna questo progetto ed anzi ne è parte integrante (almeno secondo me) poiché evidenzia l’approccio familiare e semplice, di affetto quotidiano, di solidità generosa, di sorriso. Un modo per dire grazie.
Sopra, gli anelli Mater di Sylvie Doagio
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