In quale categoria?
Una mostra, un portale, una community, un premio, un libro: tutte queste strade prende l’iniziativa Artistar Jewels che si propone di promuovere il gioiello creativo italiano e internazionale sul suolo nostrano, mi sembra da circa un anno. Andando con ordine vi segnalo che oggi si inaugura la mostra allo Spazio Fondazione Maimeri di Milano e che resterà aperta fino al 21 dicembre. I partecipanti sono oltre 100 da oltre 25 Paesi e tra loro saranno anche scelti i tre vincitori del premio Artistar Contest 2015 individuati per ciascuna di queste categorie: artista orafo, designer, artigiano orafo. Spero che la bella giuria (Gigi Mariani, Carla Riccoboni, Barbara Uderzo ed Enzo Carbone, fondatore di Artistar Jewels) non abbia le difficoltà che avrei io a mettersi d’accordo sul “chi va in quale casella” e facilmente possa decretare i nomi dei vincitori durante la cerimonia di inaugurazione ufficiale il 19 dicembre.
già , in quale categoria? un evento bello, buona location e quant’altro, un pò troppo già visti i bancali espositivi, ma c’è di peggio in giro, quello che non mi è piaciuto davvero è la supposta selezione per partecipare, dico supposta perchè a fronte di opere belle ed interessanti ho visto cose da mettersi le mani nei capelli…. la definizione di gioiello artistico non deve servire per coprire qualsiasi nefandezza, opere da laboratorio di terza elementare! non faccio nomi perchè voglio credere che siano opera di persone all’inizio di un percorso, e non ritengo giusto umiliarle, per non parlare di opere che sarebbe più giusto chiamare plagio.
Una occasione sprecata, forse in nome del dio denaro? mi spiace davvero scrivere queste righe, forse qualcuno mi tirerà le pietre ma ogni tanto bisogna anche dire la verità, eventi di questo tipo fanno male, possono produrre danni enormi, immagino che la casalinga di voghera a cui il figlio ha portato a casa il lavoretto della figliola se ha visto la mostra potrebbe chiedersi se in casa ha un genio o più probabilmente penserà che il gioiello d’arte sia una presa in giro, cosa di cui il settore non ha bisogno di sicuro