
Qui a Monaco tutti o quasi presentano in gruppo, per nazionalità, sesso, affinità o contrasti. Vi voglio mostrare qualche immagine di due presentazioni collettive tutte al femminile.
Pin up è il titolo della mostra di 5 giovani artiste Lisa Björke, Francisca Bauzá, Märta Mattsson, Deborah Rudolph e Nina Sajet.
Pin up soprattutto a causa delle spillette da collezionare e da attaccare un po’ ovunque che le 5 ragazze hanno deciso di realizzare e vendere durante la mostra come forma di autofinanziamento. 5 spillette, ognuna riproduce l’immagine di un gioiello-simbolo di ogni artista (io ho comprato per 1 euro quella di Märta Mattsson vincitrice del premio Talente).

Ma le pins sono solo oggettini a latere della mostra che mi ha dato modo di apprezzare le collanone di perle di porcellana di Nina Sajet, quelle di grandi fiori di smalto di Francisca Bauzá e di vedere meglio il lavoro della Mattsson tra cui la spilla dell’uccellino sbadato che finisce contro il muro!

Un trio femminile ha deciso di presentare i lavori su assi inclinate dall’effetto scenografico – da cui il titolo della mostra
slanted for granted.

Abbiamo la regina delle “impalcature instabili” Despo Sophocleous (premio Hofmann 2012) con le sue collane in legno che sono tutte un movimento, ma anche quelle nuovissime datate 2012 in rame, dal titolo
somewhere in-between two.

Con lei c’è Nicole Beck con un bel lavoro sul tessuto, soprattutto, e Melanie Isverding che unisce acciaio con pirite o quarzo fumé o ematite o granato polverizzati sulla superficie interna e non visibile del metallo.
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