Schmuck Monaco: donne in scatola
In realtà la mostra si chiama Ladies’ Boxes ideata dalla galleria Maurer Zilioli in trasferta da Brescia. Qualcosa avevo già accennato ieri a proposito delle “nuvolette” di Elisabeth Altenburg. Protagoniste anche in questo caso (come spesso nelle mostre di questi giorni) le donne.
I gioielli sono esposti in scatole bianche dagli spigoli arrotondati appese al muro come teche o immaginari scrigni di meraviglie. Dai quali escono i gioielli di Helen Britton (del cui libro ho parlato a lungo); le spille–pianeta di Therese Hilbert; le creazioni dalle forme “caotiche” punteggiate di colore di Christiane Förster; le collane di Despo Sophocleous che sembrano un gioco di costruzioni di legno; le coccarde giganti e rivoluzionarie di Joanne Grimonprez.
A pochi passi, la mostra Five of a Kind con sottotitolo esplicativo: Positions in Usable Art. Al centro di questo discorso cinque artisti che vivono il gioiello più come arte-gioiello, ma diciamo anche arte-arte, che se vuole, può manifestarsi anche come scultura, come struttura arrampicata sul muro e in più usando a scelta il legno, la carta, il corno, il corian e altri impensabili materiali…
Mi ha colpito Wolfgang Rahs con le sue spille-slitta o quelle di carta ritagliate da gentili acquarelli. Margit Hart e Fritz Maierhofer sono austriaci come Rahs, un’inglese Kathryn Partington e Stefan Heuser di Monaco.
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