Schmuck Monaco: spazio metropolitano
Scendendo alla fermata Universität, nei corridoi della stazione della metropolitana mi sono imbattuta – è proprio il caso di dirlo, perché, confesso, non è lì che stessi andando – in una mostra anzi due mostre riunite in un unico luogo.
La prima è di Martin Papcun, artista slovacco (molto molto architetto) che si focalizza sul tema della casa, dello spazio e non a caso la mostra si chiama InnerSpaces. I suoi gioielli tutti bianchi, esprimono in volume tridimensionale quella che potrebbe essere la piantina di un appartamento.
Mentre per Papcun alla base della riflessione ci sono schizzi tipo salone-bagno-cucina di un’ipotetica casa, per Sungho Cho, coreano (tra l’altro passato anche dalla scuola Alchimia di Firenze), il punto di partenza sono i cromosomi e la vita. Non è poco. Ha chiamato la sua mostra Samsara che vuol dire in sanscrito ciclo di vita, morte e rinascita.
E infatti niente si butta via per creare il Cromosoma per il quale oltre a rame e smalto utilizza anche la polvere di scarto della lavorazione dei gioielli. Per Reincarnazione, giustamente!, usa addirittura la polvere recuperata dal lavoro di una sua collega francese Joanne Grimonprez (della quale ho parlato ieri a proposito di coccarde).
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