Le intersezioni di Stefania Lucchetta a Venezia

Ci siamo, manca poco più di un mese all’inaugurazione (6 ottobre 2018) della mostra personale dedicata ai gioielli dell’artista designer Stefania Lucchetta. Io sono particolarmente coinvolta perché ne sono il curatore e seguo con attenzione il lavoro di Stefania da qualche anno: già nel 2012 avevo selezionato alcuni suoi anelli per la mostra The Beauty Chase che avevo organizzato a Lille in Francia.
Per presentare questa mostra veneziana – la prima di così notevoli proporzioni per l’artista – ho scritto un testo, che qui di seguito pubblico, per raccontarvi in breve l’ispirazione, la tecnica e la tecnologia, le emozioni e l’innovazione. Soprattutto per farvi venire voglia di visitare di persona la mostra. Anche il luogo è affascinante, la galleria di un palazzo storico a due passi dal ponte dell’Accademia.



Stefania Lucchetta – Vibrations 12 brooch, 2017 (titanium and white gold) – foto ©Fabio Zonta

Tra i materiali il prediletto è il titanio: duro, difficilmente alterabile, resistente alle intemperie e per giunta anallergico. Un metallo che per le sue caratteristiche e la sua leggerezza amplia le possibilità espressive permettendo gioielli di grandi dimensioni dai suggestive effetti di colore.
La mostra evidenzia il percorso di ricerca e innovazione nell’incontro del gioiello con mondi diversi: il design, l’architettura, l’arte come nell’ultima collana Cattedrali, imponente, ma quasi trasparente, ispirata alle finestre ogivali veneziane. La creatività va sempre di pari passo con l’evoluzione tecnologica della macchina cercando il punto di intersezione con la manualità per aprire nuove strade al gioiello contemporaneo.
Oggi è possibile sinterizzare particolari in titanio con spessori molto sottili, anche sotto i tre decimi di millimetro. Non è sempre stato così. “Infatti – spiega Stefania Lucchetta – ho voluto dedicare una sezione della mostra a quegli oggetti che non sono riuscita a realizzare quando ancora le tecnologie necessarie erano agli albori e tutto era solo sperimentazione e incertezza. Sono la testimonianza della fatica di far nascere cose davvero nuove e dei fallimenti che accompagnano questi tentativi”.
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Titanium features highly amongst the materials utilised in the collection, a lightweight yet durable material chosen for its strength, resistance to external interferences, and hypoallergenic qualities. Due to these characteristics it is a metal that facilitates and broadens the expressive possibilities of creation, allowing for larger works of jewellery finished with decorative and suggestive colour effects.
The exhibition highlights the path of research and innovation at the intersections of jewellery and worlds such as design, architecture and art. This notion of creative contamination is an important component throughout Stefania Lucchetta’s work, evident in the latest collection entitled ‘Cattedrali’ featuring impressive pieces with an almost transparent quality inspired by Venetian ogival windows. Creativity always goes hand in hand with mechanical and technological evolution, introducing new points of intersection with artisanal skill that open innovative pathways within the creation of contemporary jewellery.
Today it is possible to manufacture titanium thinner than ever before, with the potential to achieve measurements of under three tenths of a millimetre. Reflecting on this, Stefania Lucchetta explains, “I wanted to dedicate a section of the exhibition to those objects that I could not realise when the necessary technologies were still in their infancy, when everything was experimental and uncertain. These pieces are a testimony to the process of creating new and innovative works and the failures that accompany such attempts.”

Stefania Lucchetta – Cattedrali 01 necklace, 2018 (anodised titanium, detail) – foto ©Fabio Zonta
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