Révélations Grand Palais 2 – Marion Delarue

Marion Delarue

Il suo bracciale “agata” è stato tra le opere premiate al Cominelli di quest’anno. Vedere questo lavoro in foto è già molto interessante. Ma poi vedere e toccare dal vivo i lavori realizzati con la stessa tecnica che utilizza porcellana, argilla e vetro fusi per ricreare un effetto naturale (che in natura non esiste) è davvero strabiliante. Sto parlando di Marion Delarue che ha esposto  i suoi lavori al Salon Révélations a Parigi nello spazio del suo sponsor la Fondation d’entreprise Banque Populaire.

Marion Delarue - Braccialetto Agate

Braccialetto Agate. Porcelain, chamotte, glaze, glass by Marion Delarue

Ma una volta ammirato, toccato (liscio e lucido) e commentato il bracciale della serie Agate siamo passate ad ammirare, toccare e commentare il suo lavoro più recente che è realizzato con una antichissima tecnica imparata in Cina durante la sua residenza all’Inside Out Art Museum di Beijing. Si tratta di “feather marquetry” usando solo piume di uccello naturali che vengono minuziosamente incollate con una pasta formata da componenti vegetali e animali e della cui tenuta attraverso i tempi ci sono prove irrefutabili.

Marion Delarue - Piume FengHuang

Il davanti della spilla di piume FengHuang (l’uccello mitologico cinese)

Per questa spilla fronte-retro Marion si è ispirata ad un uccello mitologico cinese (tipo la nostra Fenice) e alle sue piume di cinque colori. Le piume sono naturali e provengono da gru, gallo, anatra, fagiano e pavone.

Marion Delarue - Piume FengHuang retro

Il “dietro” della spilla FengHuang

A questo punto sono curiosa di vedere a breve i nuovi lavori dell’artista su questo tema (gli uccelli e il piumaggio) e questa tecnica di incollatura  e che giocheranno sui pennuti della fattorie e la loro voglia di “mettersi in mostra e sentirsi importanti”. Potrei dire “fare i galletti”. Ma da portare sulla spalla come dei pappagalli.

Valeria Accornero

I am a journalist with a passion… in this online space I describe what I see and what I love about contemporary jewellery: its artists, the art works and the places. I share my personal notes, creating a sort of "newspaper" of what I recon is most worthy

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