Anche la rana ha un perché
Sono contenta di poter aggiungere una piccola appendice al post che ho scritto nel maggio scorso a proposito del Premio Mario Pinton a Padova dedicato quest’anno alla figura di Donatello (vi ricordo che le opere sono in mostra all’Oratorio di San Rocco fino al 26 luglio). Ho pubblicato, tra gli altri, l’immagine dell’anello “ranocchio” di Stefano Marchetti ed eccovi ora la spiegazione molto divertente della scelta di questo soggetto da parte dell’artista.
This is why I choose a frogI’m glad to add a small appendix to the post I wrote last May about the Mario Pinton International Award in Padua dedicated this year to Donatello (just a remainder, the artworks are on display at the Oratorio di San Rocco until the 26th of July). Amongst the photos I published, there was the “frog” ring by Stefano Marchetti of which here is the funny story of why he choose this subject.
Quando, una ventina d’anni fa, il mio amico Ettore mi raccontò una frase ripresa da un libro, non riuscii a trattenermi dalle risate: si narrava del ritorno di Donatello a Firenze dopo aver finalmente concluso i lavori a Padova.
… Lo scontroso artista disse più tardi di essere stato ben felice di ritornare in Toscana «per non morire fra quei ranocchi dei padovani»¹
Con questo lavoro mi piace poter considerare stemperato quel bizzarro stato d’animo di Donatello.
When, something like twenty years ago, my friend Ettore quoted a sentence found in a book, I couldn’t help but laughing out loud: it was telling about the return of Donatello to Florence after he finally finished his work in Padua.
…the grumpy artist said later that he was very happy to have returned to Tuscany «to die not among those Paduan frog-like people»¹
With this work I flatter myself I may have toned down Donatello’s bizarre state of mind.
¹ C. AVERY, L’invenzione dell’umano. Introduzione a Donatello, La casa Usher, Firenze, 1986, p.88





[…] Ranocchio di Stefano Marchetti (leggete anche il post del 1 luglio!!!) […]