Gladiatori del tempo. In Belgio.
È bello sapere che ci sono eventi, appuntamenti la cui periodicità si inchioda nel tempo. Sapere che esistono è rassicurante, specie ora. Uno di questi momenti, dedicato, manco a farlo apposta, al gioiello contemporaneo europeo è la Triennale di Mons. È a maggior ragione bello sapere che qualche istituzione come il World Craft Council del Belgio francofono ci crede e realizza in modo serio anche conferenze e atelier sul tema.
Mi è capitato di parlare di questa manifestazione in questo blog per le precedenti edizioni (in tutto 5), ma questa è certo per noi, almeno sentimentalmente, un po’ più rilevante poiché quest’anno c’è l’Italia. Il principio è sempre lo stesso: due Paesi ospiti (Italia e Finlandia nello specifico) e sempre il Belgio che espone e accoglie.
La Triennale Européenne du Bijou Contemporain 2014 potete quindi visitarla nella struttura dell’ex mattatoio di Mons fino al 28 dicembre.
L’Italia è ben rappresentata dalla maestria di tanti nostri valori sicuri (insomma quelli che… “un nome una garanzia): Stefano Marchetti – la cui spilla è stata scelta come simbolo della manifestazione sull’invito, locandine e catalogo – Barbara Paganin, Graziano Visintin, Giovanni Corvaja, Annamaria Zanella, Giovanni Sicuro, Jacqueline Ryan, Daniela Boieri, Marzia Rossi, Doris Maninger, Lucia Massei, Arata Fuchi, Fabrizio Tridenti e Barbara Uderzo.
Per ora ho parlato solo degli Italiani, ma devo dire che mi sono soffermata a lungo a guardare il lavoro della Finlandia, che affronta a mio avviso il gioiello con una leggerezza sussurrata, un gesto lieve da penetrare in silenzio. Ed è una artista finlandese Nelli Tanner ad aver vinto il premio della Fédération Wallonie Bruxelles. Con questa motivazione che certo tutti capirete:
Travaillant principalement avec des matériaux et des outils traditionnels, l’artiste réalise des oeuvres résolument contemporaines qui donnent au spectateur un sentiment de naturel, de poésie, comme une évidence. Son travail d’une simplicité visuelle est cependant très riche, il nous renvoie vers nos rêves, tel un espace ouvert.
Gli altri artisti dalla Finlandia sono: Ulla Ahola, Tuija Hietanen, Sirja Knaapi, Helena Lehtinen, Eija Mustonen, Maria Nuutinen, Inni Pärnänen, Essi Pullinen, Ari Pyörälä, Tiina Rajakallio, Jenni Sokura, Janna Syvänoja, Tarja Tuupanen e Tatu Vuorio.
Tra i Belgi lasciatemi citare il lavoro di Nelly Van Oost che procede con le sue strutture di “scarabocchio” tridimensionale e che questa volta emergono più vive dopo essere state strette in un abbraccio.
Ha attirato l’attenzione del pubblico un sac à vomir di Delphine Joly la cui forma evoca e si ispira a un fatto di cronaca di qualche anno fa negli Stati Uniti ove una donna obesa aveva vissuto per due anni sul wc di casa senza mai muoversi.
Tutti gli altri Belgi sono: Nevin Arig, Liesbeth Bussche, Clarisse Bruynbroeck, Hilde De Decker, Marion Delarue, Silke Fleischer, Bernard François, kuppers&wuytens, Claire Lavendhomme, Patrick Marchal, Marta Miguel, Shana Teugels, Karen Vanmol.
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