Fabrizio Tridenti: bellezza meccanica

Pendente con ruotine di cancello scorrevole

L’Australia? No, ancora più lontano. È dalla Nuova Zelanda, da Wellington in particolare, che Fabrizio Tridenti risponde alle mie domande lanciate via mail. Leggete l’intervista fino in fondo e saprete anche che cosa ci fa laggiù.

Anello d Fabrizio Tridenti

Lo spunto dell’intervista era quello di “soddisfare” tutte le mie curiosità sul lavoro Misuse in questi giorni alla galleria Louise Smit di Amsterdam fino al 18 febbraio (con una piccola trasferta dal 9 al 12 febbraio per Object Rotterdam).

Anello di cuscinetti a strisciamento

Nel tuo nuovo lavoro Misuse i vari elementi di partenza che creano il gioiello sono ben “dichiarati”. Sembra che tu voglia che siano gli oggetti a parlare in diretta come protagonisti sulla scena in modo che il tuo intervento di artista non intacchi o modifichi il senso della loro voce. Che ne pensi?

Sì, la maggior parte dei lavori sono stati concepiti in modo che la loro natura venisse snaturata il meno possibile, in alcuni pezzi non c’è proprio intervento. La curiosità in questa serie di oggetti era quella di verificare se fosse possibile creare una collezione interamente dedicata al ready made proveniente da settori tecnici. Altro tema interessante di questa collezione, oltre a quello di proporre una lettura diversa dell’oggetto, è quello di portare alla ribalta piccoli gioielli della meccanica che normalmente sono invisibili, nascosti all’interno di meccanismi di cui conosciamo la funzione ma non l’aspetto. Talvolta è stato necessario assemblare gli elementi e talvolta erano già perfetti così come erano.

Anello con tappo d'arresto

Qual è il percorso creativo che ti ha portato dalle opere precedenti – che trasfiguravano la materia d’origine (con il colore per esempio) – a queste?

Nei miei precedenti lavori ho sempre utilizzato elementi presi dal settore industriale ad esempio: filtri, profilati, ecc. che ho inserito ed assemblato. Il colore per me era un segno di riconoscimento ed era legato anche al concetto di impermanenza. Generalmente sviluppo dei temi ed è il tema stesso che mi suggerisce il modo in cui operare.

L'oggetto della mia curiosità

Andando sul pratico come e perché hai scelto proprio questi elementi? Da che ambito derivano? Mi incuriosisce il braccialetto che si intitola Binder of color charts con Maserati -Tata. Mi racconti la sua storia?

L’idea di Misuse è nata proprio da quell’oggetto che ho notato in un negozio di vernici e che era per me, oltre alla sua funzione ordinaria di anello che teneva insieme la cartella colori della Maserati, un perfetto bracciale con un interessante sistema di chiusura, grazie al proprietario del negozio che me lo ha dato ho cominciato a portare a casa una serie sconfinata di oggetti scelti in negozi di ferramenta, idraulica, ricambi auto, moto, macchine industriali, edilizia, sport. In ognuno ho trovato cose molto interessanti che una volta messe insieme mi hanno suggerito come procedere. È stato molto divertente e stimolante, lo considero un esercizio creativo ben riuscito perché mi ha fornito tanti nuovi spunti.

Un pendente con pipette per candela

Dopo Amsterdam la mostra andrà in qualche altra galleria? Hai molte “attività” artistiche in giro per il mondo. Mi racconti? Mi hai parlato anche di una tua personale…

Sì questa mostra andrà a Object Rotterdam (come dicevo nell’introduzione dal 9 al 12 febbraio, ndr) e poi a Collect a Londra. Attualmente alcuni pezzi di questa serie sono in Norvegia per una mostra internazionale sul ready made e altri sono qui in Nuova Zelanda, nella mostra che si inaugurerà a giorni, con cui ho preparato una installazione che interagisce con gli spazi e le strutture di questa bellissima galleria di Auckland: Objectspace che ospiterà anche una installazione di Manon Von Kousvjick e un video di Ted Noten. Il nome dell’installazione è Anything per sottolineare il fatto che ogni cosa può essere trasformata in arte e la storica del gioiello Meredith Turnbull infatti ha intitolato il saggio che ha scritto per l’occasione Anything into Eternity sottolineando la funzione dell’arte di fungere da capsula del tempo per oggetti provenienti dalla quotidianità e dal passato. E infine c’è la mostra Jewelism sempre ad Auckland nella Galleria Finger che in concomitanza con JEMposium, il simposio organizzato a Wellington da Peter Deckers e principale motivo per cui mi trovo qui ora, proporrà i temi che verranno affrontati nel simposio: le idee nei materiali e i materiali nelle idee.

Valeria Accornero

I am a journalist with a passion… in this online space I describe what I see and what I love about contemporary jewellery: its artists, the art works and the places. I share my personal notes, creating a sort of "newspaper" of what I recon is most worthy

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Discussion about this post

  1. mi piace moltissimo questo tipo di sperimentazione post-industriale nel gioiello, il fascino della meccanica

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