La mia idea del verde
Quando si svegliò, il dinosauro era ancora lì
Augusto Monterroso
Mi sono sempre chiesta di che colore fossero i dinosauri. Una risposta certa – sostiene chi di scienza si intende – non c’è. E allora, evviva, lasciateci sognare. Attenzione comunque a non sognare troppo perché come ci suggerisce lo scrittore Monterroso autore di questo mini-romanzo di universi sottintesi, il risveglio potrebbe essere a dir poco inquietante. Ok, limitiamoci a essere banali. Pensiamo al verde. Sì, me li immagino verdi i dinosauri. Di un bel verde brillante magari anche un po’ fosforescenti.
Per me uno dei verdi più belli, di quelli che vorresti continuare a fissare per saziarti la retina, è quello (quelli, meglio al plurale) di Ralph Bakker. Artista olandese, sopra i 50, meno “tormentatore” della materia, come molti dei suoi compatrioti, affezionato ai metalli, agli smalti, e pure – ma non fatevi troppo sentire – alle pietre, meglio se nascoste.

Ralph Bakker, 1997
Io ho visto una sua mostra in aprile ad Amsterdam alla Galerie Louise Smit (che ha poi portato le opere a Collect). Sono rimasta catturata dalla spilla, che è nella foto in apertura, che nasconde con i suoi elementi foglia di smalto un’agata rosso-arancio all’interno. L’ipnotico verde mi ha spinta anche a cercarne altri esempi nel suo libro uscito da poco, e che ho trovato in galleria, Archief.
Gli piace usarlo anche attraverso il tempo: contrastato con il bianco lattiginoso. 1997, 2001, 2004, 2010… Il verde ritorna. Anzi, quando riapro gli occhi, mi accorgo che non è mai andato via.
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