Quiete berlinese
In un quartiere di Berlino ovest che per ragioni del tutto personali amo molto (vedi alla voce: ricordi prima della caduta del Muro), in una piazzetta tranquillissima – anche se a pochi minuti dal Ku’damm – e dall’atmosfera un po’ inglese alla Mary Poppins – c’è die Werkstattgalerie (Meierottostrasse 1 angolo Fasanenplatz) nella quale mi ha fatto molto piacere trascorrere un po’ di tempo.
Vetrine dalla struttura metallica, qualche banchetto per lavorare ai gioielli (come spesso, vedo, qui a Berlino). Gli artisti presentati sono al 95 per cento tedeschi. Alcuni molto celebri. Mi limito a parlarvi di due di loro. La prima è Isabell Schaupp, di poco sopra i 40, lavora gli smalti facendone figurine come ritratti d’epoca che rivivono e “si parlano” da un angolo all’altro delle sue spille o dei suoi medaglioni epurati.
È romantica e nostalgica ma sua più grande qualità è secondo me un forte senso grafico nell’uso del bianco e del nero. Guardando il suo lavoro – lo dico perché sono andata a rivedere sul suo sito anche tutta la parte meno “album di famiglia” – e socchiudendo gli occhi ti accorgi di come la forma dell’oggetto emerga grazie ai contasti penetranti e definiti, ma mai aggressivi a volte con decise punte di rosso.
L’altro artista è considerato un “grande” e per di più berlinese, ne parlo per una ragione in più, perché per caso ho scoperto che è stato maestro di Isabell Schaupp all’Università di Hildesheim. Si tratta di Georg Dobler, re del grigio-nero ossidato unito a pietre e luminose (spesso citrini) a contrasto per i suoi ramoscelli “carbonizzati” e vivacemente fioriti, per i suoi scarabei più veri del vero.
Ed è Rosemarie Brodhag della galleria che mi mostra una bella pubblicazione in tedesco e in inglese edita (ma và!) da Arnoldsche sulla carriera trentennale dell’artista. A questo proposito la prossima mostra sulla sua carriera dal 1980 al 2010 – dopo essere stata a fine anno ad Amburgo – si svolgerà nel feudo del gioiello contemporaneo tedesco, Pforzheim (dall’8 aprile al 26 giugno) per poi essere ospitata in molte altre città della Germania.
Georg Dobler
L’altro artista è considerato un “grande” e per di più berlinese, ne parlo per una ragione in più, perché per caso ho scoperto che è stato maestro di Isabell Schaupp all’Università di Hildesheim. Si tratta di Georg Dobler, re del grigio-nero ossidato unito a pietre e luminose (spesso topazi citrini)
ORRORE 🙂
non esistono topazi citrini, o sono topazi o sono quarzi citrini!!!!!
questo è un errore da matita rossa! =D
è la sindrome del maestrino, che volete farci, ma dobbiamo espirpare questi modi di dire ingannevoli
Bravissimo e grazie per il commento, vuol dire che mi leggi attentamente…
Non mi resta che correggere!
valeria Il giorno 17/mar/2011, alle ore 17.27,