La novità del rétro al rovescio
Io e il nome Petra Zimmermann ci incontriamo spesso da un po’ di tempo a questa parte. Di lei vi avevo parlato a proposito di un premio prestigioso vinto in Austria, alla fine dell’anno scorso. E ora, la ritrovo con una mostra personale Dodecade, fino al 26 marzo, alla galleria Oona a Berlino (Auguststrasse 26).
Entrando in galleria, specie se uno è un po’ miope, da lontano i gioielli imponenti e “succulenti” di Petra, appoggiati semplicemente su una base chiara, ricordano i bijoux fantaisie americani dal dopoguerra agli anni Sessanta. Poi se ti avvicini non è che l’impressione iniziale venga del tutto smentita.
Perché Petra con il vintage ci gioca e pure parecchio. Cerca, trova, scompone e rimette insieme un po’ come se si trovasse ad aprire il cassetto delle gioie di un’eccentrica zia d’America cresciuta a pane e Colazione da Tiffany.
La storia si ripete, rovesciata e ricostruita. Cito uno fra tutte il clutch-braccialetti nati da borsette che tanto sarebbero piaciute a Holly Golightly.
Se poi si vuole approfondire l’argomento c’è il bel libro in inglese e tedesco, pubblicato da Arnoldsche “Petra Zimmermann”, arricchito da saggi istruttivi – che analizzano il lavoro dell’artista in lungo e in largo – e soprattutto da moltissime immagini di opere dal 1998 a oggi.
Nel repertorio, vi segnalo le modelle in passerella stile “speciale sfilate” in versione gioiello.
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