
Terza puntata delle nostre serate in stile hitchcockiano con i racconti di Stefano Marchetti che svela ai lettori di questo blog i retroscena di alcune delle sue opere. Nel menu di stasera un delitto in piena regola e poi un caso esemplare. Buona visione e buona notte.

Ho recentemente preparato una mostra dal titolo:
Caino per un giorno. Caino è la prima immagine che mi è venuta in mente, e l’ho scelta per il suo rappresentare l’archetipo dell’omicidio, della gelosia e del tradimento… Questo è quello che ho voluto fare, almeno per un giorno o per una mostra: costringermi di proposito a creare tutto quello che ho sempre odiato vedere in oreficeria e in questo modo tradire, “uccidere”, tutto quello in cui ho sempre creduto nella mia tradizione di orafo. L’ho fatto come un deliberato atto di gelosia irrazionale. Mi piace il titolo perché è una frase forte ed evocativa, che non descrive necessariamente nulla in maniera chiara. I pezzi per la mostra sono stati fatti usando tutti quei materiali che non uso mai, come: sapone, specchi rotti, cotone, capelli, fili colorati, e così via.

La collana consiste in un mio classico esempio di mosaico in metallo. Ho cercato di bilanciare il tutto in una forma che io considero bella e armoniosa. Il pezzo, in questo caso, faceva parte della mostra
Caino per un giorno dove tutti i lavori sono pensati come un’unica installazione. La collana aveva qui il compito di creare dissonanza e contrapposizione rispetto alle altre opere dedicate al tema di Caino.
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