Schmuck 2014 – Arcimblander
Sì mi è venuta così questa parola: una fusione tra Arcimboldo (il pittore, dico) e David Bielander. Facile pensarci quando si va a visitare la mostra Demiurg legata allo straprestigioso Françoise van den Bosch Award vinto da Bielander nel 2012.
Al di là degli apprezzamenti, degli elogi e il resto, quello che è da godere è un momento di leggerezza che ti fa nascere il sorriso sulle labbra e poi ti lascia contento e divertito per il resto della giornata e non è poca cosa.
Nella vetrinetta trompe l’oeil viene ricostruito un banchetto medievale nel quale vi sfido a riconoscere il collier lamponi, il bracciale scampi e ananas e i pendenti cipolle. In un’altra si propone il paesaggio alpino (svizzero , sicuro) dove sbocciano le genziane e gli abeti hanno il tronco di un elefantino e i ricci…
Le scene si susseguono: fiumi popolati di carpe, laghi magici abitati da mostri della coda minacciosa. Il gioco di realtà e trasformazione, scherzo, inganno, magia e risata non si ferma qui.
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