Uno, due tre… Cominelli
Lago di Garda, palazzo antico, giardino, movimento, una folle di artisti presenti (tutti immortalati in fotona di gruppo): insomma Premio Cominelli 2011.
Ci ero giusto giusto la scorsa settimana in questo borghetto delizioso che si chiama San Felice del Benaco, appena sopra Salò sede della Fondazione Cominelli, che ha per vocazione promuovere le arti applicate e che dall’anno scorso è stato istituito appunto un premio per il gioiello contemporaneo insieme all’AGC.
Quest’anno le iniziative si moltiplicano. Intanto il premio: una cinquantina di artisti un po’ da tutto il mondo hanno passato la selezione, avvenuta su foto. Vincitore: Petra Zimmermann, austriaca. Chi di voi mi segue da un po’ magari si ricorderà che in marzo ho pubblicato varie immagini che fanno parte di questo stesso lavoro, all’epoca esposto alla galleria Oona di Berlino. Insomma, per lei il primo premio.
Il secondo è andato a Dana Hakim, leggo nella sua biografia che viene da Israele, ma attualmente abita a Torino. Il suo lavoro si chiama My four Guardian Angels – The Blue series ed realizzato con reti, gomma, plastica, fibre ottiche e tutti materiali che in qualche modo sono legati alla “sicurezza”.
Poi le menzioni speciali che sono tre. Barbara Paganin, che non ha bisogno di presentazioni, con le sue spille cavolfiore e broccolo; Trinidad Contreras, spagnola che ha vinto quest’anno il premio Mediterraneo a Livorno.
Altra menzione per Jimin Kim dalla Corea, 28 anni, con un lavoro di carta leggero e molto impattante.
Ma non finisce qui. Oltre alle opere in concorso era esposto il primo nucleo della collezione permanente di gioiello contemporaneo della Fondazione: una decina di pezzi circa donati (niente acquisizioni, ahimè, mi vengono i brividi) da altrettanti artisti.
Da Giancarlo Montebello a Giovanni Sicuro, ad Alba Lisca, da Maria Rosa Franzin a Rita Marcangelo ad Adrean Bloomard.
Da Marco Minelli a Fabrizio Tridenti, da Carla Riccoboni a Barbara Uderzo a Beate Eismann. Della serie spero di non aver dimenticato nessuno.
Ma vengo un attimo al terzo fronte, ovvero i giovani: si chiama Souvenir d’Italie la mostra del lavoro svolto quest’anno dagli studenti di Design del gioiello del Politecnico di Milano tutti nati tra il 1985 e il 1990 (ebbene sì, sono date di nascita quelle sotto il nome nel catalogo…).
I ragazzi si ispirano e ironizzano su alcuni dei simboli e dei luoghi comuni del nostro Paese come i cactus, i dialetti, il duomo di Milano, il palazzo dei Diamanti di Ferrara, i cornetti rossi portafortuna.
Vorrei rimettermi in contatto con CARLA RICCOBONI, compagna d’avventura di 10 anni fa, ma i vecchi numeri telefonici (0424 32653 e 3355264144)
che peraltro vedo ancora sui siti, non sono attivi.
Qualcuno mi può aiutare?
Carla si ricorderà di Adriana a Scharm………….
Grazie e complimenti per le opere d’arte che vedo in foto.
Il mio pensiero è che l’arte ha il compito di smuovere in noi le sensazioni più profonde, al fine di far uscire i migliori sentimenti, ahimè imbrigliati dalle mille cose inutili da fare e pensare!