Come le vorrei nel mio astuccio!
Le immagini delle sue creazioni di matite colorate in sezione sono ultimamente tra le più cliccate nei blog e nei siti di gioiello contemporaneo. Perché mettono allegria, perché ti riportano alla gioia delle elementari quando, il primo giorno, si arrivava con l’astuccio perfetto e si poteva disegnare l’arcobaleno in tutte le sue sfumature.
Si chiama Maria Cristina Bellucci la creatrice di questi momenti d’infanzia e di allegria. Il suo lavoro non l’ho scoperto navigando su internet, ma nella galleria Alternatives a Roma (avete il link nella sezione Gallerie). Il flash l’ho avuto sul braccialetto grande della fotografia. A prima vista ho creduto che fossero murrine… L’ho voluto subito indossare: al tatto è liscio, gradevole e per nulla ingombrante. È per questo che ho pensato di intervistarne l’autrice per capire meglio.
Cristina mi racconta che già dal 2007 aveva cominciato a… prendere la matita in mano. Così, per caso, era un materiale che aveva a disposizione e si è detta perché no, usiamolo. “È il momento più bello quello della sperimentazione, quando si comincia qualcosa e si percepisce un’atmosfera particolare”, mi racconta. All’inizio ha lavorato con una matita singola cilindrica, poi è passata a quelle esagonali che si possono incastrare. “Importante è il colore del legno che deve essere naturale e rimanere tale a gioiello finito”. E per incollare usa la colla per le pietre e poi una patina per rendere l’oggetto liscio al tatto e più resistente. Per alcuni gioielli-lapis impiega anche l’argento per rifinirli e per dar loro più “tenuta”.
I suoi sono pezzi unici (i braccialetti) o piccole serie. Ma se vuoi sapere quante matite ha usato fino a oggi (la mia era solo una curiosità compilativa) dovrai arrenderti di fronte alla risposta che è difficile tenere il conto. Una cosa è certa, per Cristina l’obbligo si impone di acquisti quasi all’ingrosso, niente scatole da meno di 36 pezzi!
Progetti immediati: Cristina è stata selezionata per il Grassimesse 2010 a Lipsia tra il 29 e il 31 ottobre, famosissima Fiera di arti applicate e design con una giuria di esperti che premia ogni anno quattro artisti tra i partecipanti. Chissà?
Altra possibilità per il futuro: inventare un progetto carino con un produttore di matite. Pare che quelli della Staedtler si siano messi in contato…
E dopo le matite? Nell’aria c’è l’idea di “lavorare con la resina e qualcosa di organico. Il pane. Mi interessa il pane affettato: i vuoti e i pieni, i buchi…”.
PS Quando andrete a visitare il suo sito vedrete che non esiste solo la collezione a tema matite. A me è piaciuta una serie con spirali nell’argento lavorate con il seghetto in due direzioni opposte.
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